Vorstellungen und Rezensionen

Hier werden einige Konzerte klassischer Musik, sowohl alte als aus romantische, moderne und zeitgenössische Musik, “music d'art”, präsentiert und rezensiert.

Die Beitrage werden von Lehrer*innen der Musikschule veröffentlicht, aber auch die Schüler*innen der Musikschule sind eingeladen, ihre Schriften vorzuschlagen. Die Beiträge sollen Mauro Franceschi, dem Herausgeber der Kolumne, an die folgende Adresse geschickt werden: Mauro.Franceschi@provincia.bz.it.
Die Haydn Stiftung und der Konzertverein Bozen werden den Schüler*innen, deren Beiträge veröffentlicht werden, einige Eintrittskarten anbieten.

“Infinito” – Concerto doppio per violoncello, pianoforte e orchestra di Arturo Fuentes

recensione di Mauro Franceschi

Dillon, Fuentes, Torquati e Axelrod
Dillon, Fuentes, Torquati e Axelrod

La Fondazione Haydn ha elaborato un progetto per celebrare i 60 anni dell'ensemble regionale: con il motto ”Haydn: 60 anni e oltre” ha commissionato quattro opere nuove, che danno luogo ad un filo sottile che percorre il programma dell'anno in corso.

Una delle commissioni è stata affidata ad Arturo Fuentes, compositore di origine messicane oggi residente in Austria, classe 1975, allievo anche di Franco Donatoni. “Infinito” - Concerto doppio per  l'orchestra - è stato eseguito in prima assoluta dall'orchestra Haydn diretta da John Axelrod, con Francesco Dillon al violoncello e Emanuele Torquati al pianoforte.

“Infinito” è una musica “nuova”. Immediato all'ascolto è lo stupore per le sonorità inaudite che Fuentes è capace di cavare dagli strumenti dell'orchestra, sonorità che fanno vibrare il nostro corpo e offrono occasioni di pensiero creativo al nostro intelletto. Sappiamo da recenti studi  che quando ascoltiamo un timbro il nostro cervello si attiva in  diffuso e articolato al massimo grado, ovvero molte meno aree del nostro cervello sono coinvolte  nell'ascolto dell'evolversi di una serie di altezze. Ciò può spiegare l'appagamento che proviamo nel riconoscere la voce di una persona amata, e pure il senso di totale coinvolgimento che la musica talvolta ci può offrire. 

“Infinito” è parte di questa musica che ci offre l'occasione per per uno sguardo profondo dentro e fuori di noi,  occasione che in altri generi e in altra misura ci offrono i suoni di Christian Fennesz, gli unisoni “allargati”delle Liberation Orchestra di Charlie Haden, il suono “infinito” eppure lieve di una chitarra distorta posizionata davanti all'amplificatore dal messicano Carlos Santana.

Unica nota critica che rivolgiamo al compositore è nella scelta di titolare la partitura quale “Concerto doppio”, che soprattutto la parte del violoncello risulta  marginale rispetto il risultato, ovvero la forma dell'opera.
L'esito felice di questa prima assoluta è anche frutto del talento del direttore, e della professionalità dei solisti e dei professori d'orchestra.