Kontrapunkte

Diese Kolumne steht für Interviews, zum Anhören von Meinungen und zum Vorschlagen von Debatten von musikalischen Themen zur Verfügung, d.h. zur Didaktik, zur sozialen Rolle der Lehrer*innen, zur Unterstützung der Provinz im Bereich der Musik, zur Volksmusik der Alpenraum, und zu anderen Themen von gemeinsamen Interesse.

Die Beitrage werden von Lehrer*innen der Musikschule veröffentlicht, aber auch die Schüler*innen der Musikschule sind eingeladen, ihre Schriften vorzuschlagen. Die Beiträge sollen Mauro Franceschi, dem Herausgeber der Kolumne, an die folgende Adresse geschickt werden: Mauro.Franceschi@provincia.bz.it.

Un Requiem per tutte le stagioni

Prime storiche a Bolzano: recensioni d’altri tempi. La partitura mozartiana costituisce il filo rosso della fortuna della musica mozartiana nel corso della storia musicale locale di questi ultimi due secoli. Di Giuliano Tonini

Requiem - frontespizio della prima edizione a stampa
Requiem - frontespizio della prima edizione a stampa

Martedì 15 novembre 1960, giusto 60 anni fa, l’orchestra Haydn si presentava per la prima volta al pubblico regionale nel concerto inaugurale della sua prima stagione sinfonica, “incorniciata” a Bolzano nel cartellone della Società dei Concerti / Konzertverein che anche negli anni successivi avrebbe sostenuto i primi passi del neonato complesso orchestrale. 

Sul palco dell’Augusteo di via Dante, con inizio alle ore 21, il maestro Antonio Pedrotti, primo direttore stabile dell’orchestra regionale, alzava la sua bacchetta dirigendo in apertura della serata il Concerto grosso in re minore op. 3 n. 11 di A. Vivaldi. Il concertino era formato dai violinisti Giannino Carpi (prima spalla dell’orchestra nonché docente di violino al “Monteverdi” e membro del famoso Trio di Bolzano) e Luis Mertl e dal violoncellista Paolo Salvi. A seguire la Sinfonia n. 94 “La sorpresa” o “Con il colpo di timpano” del nume tutelare dell’orchestra, e infine il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 op. 73 “Imperatore” di L. van Beethoven, solista il famoso pianista austriaco Friedrich Wührer.

Ma questa ‘prima’ fu preceduta da un’anteprima il 2 novembre in cui l’orchestra Haydn (a ranghi ridotti) prese parte all’esecuzione del Requiem in re minore KV 626 di Mozart nel Duomo di Bolzano nella ricorrenza liturgica dei defunti (con repliche nei giorni successivi a Trento, Merano e Lana). A dirigere la partitura mozartiana il maestro Rudolf Oberpertinger, direttore della cappella musicale del Duomo di Bolzano, membro della direzione artistica dell’orchestra Haydn e critico musicale del quotidiano Dolomiten. Le masse corali erano quelle del Duomo di Bolzano e di Merano, solisti il soprano Leonore Hofer-Mühlschlegel (Bolzano), il contralto Gisela Madile (Brunico), il tenore Georg Jelden (Heidelberg) e il basso Giovanni Giacomotti (Merano-Milano).
L’esecuzione „war eine der vorzüglichsten, die unsere alte Pfarrkirche seit mehr denn fünfzig Jahren erfüllte und dem andächtig lauschenden Publikum die Herzen bewegte“ [„è stata una delle più riuscite che ha riempito la nostra vecchia parrocchiale come non si vedeva da oltre cinquant'anni e ha commosso il cuore del pubblico che ascoltava con devozione] così il critico „Z.“ dalle colonne del quotidiano Dolomiten il quale a proposito della prestazione dell’orchestra Haydn osservò: „das neugegründete „Haydn"-Orchester bestand sein erstes Debüt glänzend. Mit Mozart sich zum ersten Male zeigen können, setzt viel, sehr viel voraus, und daß diese Leistung so präzise, so der Stabführung Untertan und verinnerlich war, weckte in vielen alten Boznern eine leise Hoffnung, die alte und wahrlich große musikalische Tradition Bozens erwache zu neuem emsigem, erfreulichem Tun“ [la neonata orchestra "Haydn" ha superato brillantemente il suo primo debutto. Decidere di suonare Mozart nella sua prima uscita pubblica è stata una scelta molto impegnativa, e che l’esecuzione sia risultata così precisa e che l’orchestra abbia assecondato con docilità la bacchetta del direttore, ha risvegliato in molti bolzanini della vecchia guardia la speranza che l‘antica e veramente grande tradizione musicale di Bolzano possa essere ridestata a una nuova fattiva, gioiosa operosità].

Ma questa esecuzione del Requiem non è stata la sua ‚prima‘ bolzanina, anzi, la partitura mozartiana costituisce il filo rosso della fortuna della musica mozartiana nel corso della storia musicale locale di questi ultimi due secoli. Probabilmente la sua prima esecuzione era stata programmata ancora ai primi decenni del XIX secolo. Ne fa fede la presenza di una copia della prima edizione a stampa della partitura del Requiem (Leipzig, Breitkopf & Härtel, 1800) nel fondo musicale assemblato dal ricco mecenate Anton Melchior von Menz (1757-1801) la cui personalità dominò le istituzioni e le attività musicali della città di Bolzano sullo scorcio del XVIII secolo.

Mozart dopo Mozart: fine XVIII secolo
La musica operistica di Mozart si affermò a Bolzano nel tardo Settecento in una forma originale. Nella raccolta di manoscritti e stampe musicali Toggenburg sono infatti conservate otto copie manoscritte relative ad altrettanti numeri musicali tratti dall’opera seria La clemenza di Tito di Mozart. Il testo originale italiano di cinque brani risulta ‘contraffatto’ da un testo latino di ispirazione sacra sovrapposto a quello originale. I testi latini, scritti probabilmente da qualche ecclesiastico o letterato locale, sono farciti di frasi mutuate da testi biblici o da testi liturgici, che non rispondono solo a criteri di equivalenza metrica ma offrono una parafrasi in chiave sacra del testo originale che denota una profonda conoscenza della drammaturgia mozartiana e più in generale dell’opera italiana del tempo utilizzata in funzione delle esigenze liturgico-musicali della locale Cappella del Duomo.
Nella raccolta musicale del von Menz sono presenti anche manoscritti e stampe di altre opere teatrali, sinfonie e brani per tastiera di Mozart che testimoniano una conoscenza e una frequentazione non occasionali della musica del salisburghese nei salotti privati e nelle accademie musicali bolzanine tardo settecentesche e inizio Ottocento.

Mozart dopo Mozart: XIX secolo
La fortuna ottocentesca di Mozart ha inizio a teatro, giusto un anno dopo quella che possiamo a buon diritto considerare la prima ricorrenza mozartiana, il 50° della nascita. All’inizio di settembre del 1805 fu infatti inaugurato il teatro “zur Kaiserkrone”, adiacente all’omonimo albergo, costruito su iniziativa di una «società del teatro» che riuniva le personalità più in vista della ricca borghesia bolzanina. Durante le stagioni teatrali che vi si succedettero pressoché ininterrottamente fino al 1904 allorquando il teatro venne chiuso per motivi di sicurezza, le opere di Mozart andarono in scena fino al 1880 a cominciare dal Flauto magico che comparve in cartellone alla fine di febbraio del 1807 con ben due repliche per poi venire riproposto ancora il 19 marzo 1813 e il 22 novembre 1826. La seconda opera mozartiana ad essere allestita sulle scene bolzanine fu il Singspiel Die Entführung aus dem Serail, il 1° novembre 1807, successivamente ripresa il 2 febbraio 1827 e il 29 gennaio 1835. L’unico allestimento de La clemenza di Tito (in traduzione tedesca) ebbe luogo l’8 gennaio 1809, mentre il Don Giovanni (in traduzione tedesca) andò in scena il 19 aprile 1827 e nel 1875 con tre repliche il 7, l’11 e il 21 novembre. L’anno successivo vennero date Le nozze di Figaro (in traduzione tedesca), il 6 e il 24 febbraio 1876, e la loro ripresa, il 16 e il 19 marzo del 1880, coincise con l’ultimo allestimento di un’opera mozartiana nel teatro “zur Kaiserkrone”.
Tre emblematici avvenimenti possono ben riassumere la fortuna della musica di Mozart negli ambienti e nelle istituzioni musicali locali nel corso dell’Ottocento:
1. nel 1839 ebbe luogo a Bressanone un’accademia musicale a favore dell’erigendo monumento a Mozart a Salisburgo in vista del cinquantesimo della morte. In quella circostanza il compositore e cappellano di corte Joseph Alois Ladurner eseguì al pianoforte una sua fantasia su un tema del Don Giovanni di Mozart. Il Musikverein di Innsbruck e il Mozarteum di Salisburgo gli conferirono la nomina a membro onorario per i suoi meriti.
2. nel corso della seconda stagione concertistica del Musikverein bolzanino, fondato nel 1855, il Kapellmeister Josef Lutz diede avvio ad una ricognizione nel repertorio sinfonico del classicismo viennese dirigendo venerdì 6 marzo 1857, quale tardivo omaggio a un anno dal primo centenario della nascita, la Sinfonia in sol minore n. 40 K. 550 di Mozart che fu salutata dalla stampa locale come una prova di maturità da parte dell’associazione pur esprimendo riserve sulla capacità di comprensione delle forme sinfoniche classiche da parte del pubblico locale al quale “sono quasi del tutto sconosciuti non i nomi ma le opere dei nostri grandi musicisti, in particolare proprio quelle di Mozart.”
3. al termine del lungo tour concertistico del dicembre-gennaio 1878/79, il dodicenne Ferruccio Busoni, accompagnato dal padre Ferdinando e dalla madre Anna Weiss, dopo aver fatto tappa a Trento, Arco e Rovereto si spostò a fine gennaio a Bolzano dove diede alcuni concerti. Nel corso del secondo concerto, che si tenne venerdì 31 gennaio 1879 nella sala superiore del Palazzo Mercantile, Busoni diede anche un saggio delle sue capacità di improvvisatore, improvvisando su due temi suggeriti dal pubblico, uno di Bach e l’altro di Mozart, il tema del duetto “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni: “il ragazzo parafrasò con grande fantasia […] solo Busoni è in grado di ripetere oggi e in misura quasi maggiore quello che Wolfgang Mozart fece alla sua stessa età.” (Bozner Zeitung, 1° febbraio 1879)

Mozart dopo Mozart: XX secolo
Nel corso delle 72 stagioni concertistiche organizzate dal Musikverein bolzanino fino al 1927 la ricognizione nella musica di Mozart non trascurò alcun genere, da quello sinfonico, a quello cameristico, a quello vocale.
Il teatro musicale mozartiano conobbe una rinnovata fortuna nel corso del Novecento a cominciare ancora dalla Zauberflöte riproposta a fine giugno del 1920 sulle scene del nuovo Teatro Civico di Bolzano (costruito su progetto dell’architetto monacense Max Littmann nel parco antistante la stazione ferroviaria, venne inaugurato il 14 aprile 1918 ma fu irrimediabilmente distrutto durante i bombardamenti aerei del 2 settembre 1943) dalla compagnia operistica di Monaco diretta da Rolf Bertram. Nel 1931, nel 175° anniversario della nascita di Mozart, venne allestita l’opera Le nozze di Figaro il 15 maggio nel Teatro Civico di Merano e il giorno seguente in quello di Bolzano. L’opera giovanile Bastien und Bastienne venne messa in scena a Bolzano dai Wiener Sängerknaben martedì 12 aprile 1932 e coincise con l’ultimo allestimento operistico mozartiano sulle scene dei teatri della provincia negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale.
Nelle stagioni operistiche allestite nel teatro Puccini di Merano nel secondo dopoguerra, dal 1946 fino al 1971 quando il teatro venne chiuso per diversi anni per radicali lavori di restauro, non figura alcun titolo mozartiano così come nei grandi allestimenti estivi all’aperto in piazza Vittoria dei primi anni Cinquanta. Nel Teatro Augusteo (attuale Auditorium di via Dante) Peter Maag diresse il 12 settembre 1958 il Singspiel Die Entführung aus dem Serail in forma di concerto, replicato il 13 al Kursaal di Merano. Nell’ambito dell’unica stagione lirica che ebbe luogo nel Teatro Cristallo di Bolzano, inaugurato il 18 maggio 1963, venne allestita il 26 e il 28 settembre 1963 l’opera Così fan tutte. Nel corso delle stagioni teatrali promosse dal 1967 in poi dal Südtirolerkulturinstitut nel Teatro Walther von der Vogelweide di Bolzano e Puccini di Merano diversi furono gli allestimenti di opere mozartiane ai quali vanno aggiunti anche quelli promossi dall’Associazione «Amici della lirica–Freunde der Opernmusik». Nel corso delle stagioni operistiche allestite dal 1999 in poi nel Nuovo Teatro Comunale di Bolzano è andata in scena la trilogia dapontiana con la regia di Mario Martone: Così fan tutte (15, 16 novembre 2001, Orchestra Haydn, direttore Corrado Rovaris), Don Giovanni (1, 3 ottobre 2003, Orchestra Haydn, direttore Giancarlo Andretta), Le nozze di Figaro (19, 21 ottobre 2006, Orchestra Haydn, direttore Giancarlo Andretta) e Die Zauberflöte (ottobre 2002, Orchestra Gustav Mahler Akademie, Direttore Arnold Östrom, Regia Daniele Abbado).

La prima del Requiem
Bisogna attendere il primo centenario della morte di Mozart che cadde nel 1891 per la prima esecuzione documentata del Requiem. Venerdì 4 dicembre 1891, a cento anni esatti dalla morte di Mozart (morto il 5 dicembre) il Musikverein eseguì nel Duomo di Bolzano alle ore 10 il Requiem con la partecipazione di numerosi cantori del Männergesangverein, l’associazione corale maschile fondata nel 1876, e di strumentisti dell’orchestra di Cura di Gries. Le parti soliste vennero sostenute da Linhart (soprano), Pichler (contralto), Albert Wachtler (basso) e Jakob Hafner (tenore). Il decano Dr. A. D. Schenk di Chiusa, presidente del movimento ceciliano diocesano, celebrò l’Ufficio Divino al quale prese parte un numeroso pubblico.

Una mancata esecuzione
Agli inizi di febbraio del 1915, dopo un vuoto istituzionale di alcuni anni, l’organista, compositore e direttore d’orchestra Alois Kofler fu nominato nuovo direttore del Musikverein. Originario di Brunico, Kofler proveniva da Graz dove aveva diretto l’orchestra del teatro dell’opera e il coro del Duomo. Appena insediato nella nuova carica di direttore del Musikverein di Bolzano, Kofler lanciò un’importante iniziativa artistica: l’esecuzione a fine aprile nel Duomo dell’imponente partitura per soli, coro e orchestra Ein Deutsches Requiem op. 45 di J. Brahms a sostegno dell’ufficio assistenza militari della città. A tale scopo rivolse un appello a tutti i cittadini, donne e uomini, che avevano a cuore il canto sollecitandone il sentimento patriottico. Una chiamata generale non alle armi ma ad una titanica impresa artistica. All’appello risposero prontamente il Männergesangverein e un gran numero di cittadini che per due mesi si sottoposero ad un fitto calendario di prove, una massa di circa 200 persone che giovedì 29 aprile presentarono al pubblico bolzanino una delle più alte creazioni della musica ottocentesca che riflette sul mistero della morte e del destino dell’uomo.
Sull’onda del successo incontrato dalla duplice esecuzione in Duomo del Deutsches Requiem, la direzione del Musikverein annunciò dalla stampa all’inizio di ottobre l’intenzione di costituire un coro femminile e un coro misto sotto la guida del direttore Alois Kofler che fossero in grado di eseguire nel corso della stagione musicale 1915/1916, “wenn die Zeiten es erlauben“ [„se i tempi lo permetteranno“], le impegnative partiture corali del Requiem di W. A. Mozart, del Te Deum di A. Bruckner e dell’Oratorio Die Jahreszeiten di F. J. Haydn. Nessuno di questi progetti andò in porto ma uno di questi, per motivi non esplicitamente dichiarati, arrivò a un passo dalla sua realizzazione. A fine gennaio 1916 iniziarono infatti le prove della sezione maschile del coro in vista dell‘esecuzione del Requiem di W. A. Mozart e della Cantata BWV 106 Actus tragicus di J. S. Bach prevista per il 14 e il 16 aprile successivo. Il 18 marzo venne indetta la prima prova della sezione degli archi dell’orchestra nella sala del Musikverein. All’inizio di aprile la stampa quotidiana annunciò la data di esecuzione fissata per domenica 16 aprile preceduta venerdì 14 dalla prova generale pubblica il cui incasso netto sarebbe andato a favore delle vedove e degli orfani dei soldati tirolesi caduti al fronte. Il giorno prima della generale l’annuncio a sorpresa che, in seguito a difficoltà non meglio specificate subentrate all’ultimo momento, la stessa veniva spostata al 12 maggio mentre la prima veniva fissata al 14 maggio. Seguirono alcune prove suppletive del coro misto con il pianoforte, venerdì 28 e martedì 2 maggio. Il 5 maggio fu dato l’annuncio della definitiva sospensione del concerto e della sua dilazione all’autunno successivo „causa insuperabili difficoltà.“ Chi aveva acquistato i biglietti aveva tempo fino al 31 maggio per chiederne il rimborso nel negozio di musica Clement in via Museo 32, l’importo di quelli non rimborsati sarebbe andato a scopi di beneficenza.
Le successive esecuzioni del Requiem seguirono la cadenza degli anniversari di nascita e di morte di Mozart.

1931: 175° della nascita e 140° della morte
Il 27 gennaio del 1931 vennero ricordati congiuntamente il 175° della nascita di Mozart e il 30° della morte di Giuseppe Verdi che cadevano in quello stesso giorno, e l’8 di febbraio il 140° della morte di Mozart con un concerto tenuto dall’Ente Concerti Orchestrali di Bolzano che ebbe luogo nella Sala Civica situata nell’allora Viehmarktplatz (oggi piazza Verdi). In programma l’ouverture dell’opera Così fan tutte, il Concerto per violino n. 3 KV 216 e la Sinfonia n. 41 «Jupiter» KV 551, direttore Mario Mascagni, solista il violinista Leo Petroni. „Ma quello di ieri sera fu più che un concerto di serie: la commemorazione di un grande ed il tributo di devozione alla gloria di uno spirito che oltre le differenze di razza e di tradizione, ha sparso a tutti gli uomini nel linguaggio di tutti i tempi, messaggi di inesauste bellezze.” (A. D.[onati], Concerto dell’Ente orchestrale alla Sala Civica, in La Provincia di Bolzano, martedì 10 febbraio 1931).
Nel concerto di lunedì 13 aprile 1931 dell’Ente Concerti Orchestrali fu eseguito il Concerto per due pianoforti KV 365, pianisti Marcella Chesi e Luigi Kofler; in quello di giovedì 21 maggio 1931 l’Adagio e fuga in do minore KV 546. Sabato 9 maggio 1931 il Männergesangverein di Merano (diretta da Hochkofler) diede un concerto commemorativo nella sala grande del Casino di Cura con la partecipazione del coro femminile e dell’orchestra di Cura (direttore Gilberto Gravina). In programma le Ouverture del Flauto magico e delle Nozze di Figaro, la Serenata “Eine kleine Nachtmusik” KV 525, brani corali minori e l’Ave verum corpus KV 618. Le celebrazioni mozartiane terminarono con l’esecuzione del Requiem nella Chiesa Parrocchiale di Merano lunedì 16 novembre 1931, diretto da Alois Baurschafter, solisti il soprano Rio, il contralto Hella Fuchs-Untertrifaller, il tenore Hans Kofler e i bassi Russo e Mühlberger.

1941: 150° della morte
Nel 1941 il Requiem eseguito nel Duomo di Merano domenica 16 novembre sotto la direzione di don Luigi Bauerschafter (solisti il soprano Schäfer, il contralto Hella Madile, il tenore Lakner e il basso Schäfer, tutti membri del coro del Duomo) assolse al duplice compito di commemorare il musicista nel 150° della morte e «i caduti dell’attuale guerra».
“Le bancate del bel tempio gotico si erano andate man mano riempiendo di un pubblico scelto. Fra di esso anche dei nostri camerati in grigioverde e dei marinai. Ai primi tocchi della musica maestosa, le navate parvero estendersi e le robuste colonne di sostegno, già tanto alte, parvero volersi elevare ancora di più. L'esecuzione, e lode ne vada al quartetto e al coro, è stata più che perfetta. Si sarebbe detto che non fosse un complesso di più esecutori, ma che si trattasse di un'armonia sola, uscente forse a più note, a più intonazioni da uno strumento su cui si posassero delle mani divine”. Così il critico musicale, con commossa enfasi, dalle colonne del quotidiano La provincia di Bolzano di martedì 18 novembre 1941.

1956: 200° della nascita
Per il 200° della nascita un comitato cittadino promosso dall’amministrazione comunale di Bolzano organizzò alcune manifestazioni concertistiche che ebbero tutte luogo nella Sala concerti del Conservatorio. Il 28 gennaio l’orchestra dell’Angelicum di Milano, il Wienerkammerchor (diretto da Hans Gillesberger), i solisti Ilva Ligabue soprano, Giuseppina Salvi contralto, Manuel Papazian tenore, Giuliano Ferrein basso, sotto la direzione di Aladar Janes, eseguirono il Requiem, abbinato curiosamente all’Ouverture de Le nozze di Figaro e alla sinfonia KV 550. Il sindaco Lino Ziller, nel suo breve discorso in italiano e in tedesco, sottolineò «la mirabile sintesi creativa, operata da Mozart, della civiltà latina con la civiltà germanica». Nel successivo concerto sinfonico del 26 marzo tenuto dall’orchestra dei Pomeriggi musicali di Milano diretta da Ettore Gracis, il pianista Arturo Benedetti Michelangeli si esibì nel concerto KV 450, a titolo gratuito come contributo personale alla riuscita delle manifestazioni indette in città per commemorare Mozart. Il Quartetto Italiano eseguì l’11 aprile il Quartetto KV 387 e, assieme al clarinettista Antoine de Bavier, il Quintetto KV 581. La quarta serata mozartiana ebbe luogo al Conservatorio martedì 24 aprile nel corso della quale il Trio di Bolzano (Nunzio Montanari pianoforte, Giannino Carpi violino e Sante Amadori violoncello) eseguì il Trio KV 542 mentre il pianista Emilio Riboli propose la Sonata in do maggiore KV 330 accompagnando il violinista Sirio Piovesan nella Sonata KV 526. Il musicologo Adelmo Damerini, docente al Conservatorio di Firenze, tenne una brillante conferenza introduttiva alla quinta serata mozartiana che ebbe luogo venerdì 4 maggio al Conservatorio cui fece seguito il concerto dei docenti Bruno Mezzena (cinque brevi composizioni scritte da Mozart tra i cinque e i sette anni e le Variazioni “Ah vous dirai-je Maman” KV 265), Emilio Riboli (Sonata per due pianoforti in re magg. KV 448 assieme a B. Mezzena) e il quartetto d’archi formato da Giannino Carpi, Luigi Rovighi, Aldo Zaniboni e Sante Amadori che eseguirono in prima bolzanina il Quartetto KV 155 noto come il Bozner-Quartett, a distanza di 184 anni dalla sua stesura in una stanza dell’albergo “zur Sonne” in piazza delle Erbe (abbattuto nel corso dell’Ottocento), dove i Mozart alloggiarono a fine ottobre 1772.
Le celebrazioni mozartiane terminarono sabato 3 novembre 1956 con un’altra esecuzione del Requiem questa volta nel Duomo di Bolzano, affidata ai cori riuniti del Duomo di Bolzano, Bressanone, Merano e Lana, a un complesso orchestrale formato da musicisti locali, e ai solisti Eleonore Muehlschlegel (soprano), Frida Cavosi (contralto), Kurt Equiluz (tenore dell’Opera di Stato di Vienna) e Richard Itzinger (basso) sotto la direzione di Rudolf Oberpertinger.
“Die satte Klangwirkung des sehr sicher und mit vollster Reinheit der Intonation singenden Chores erhielt durch die frischen Soprane Glanz und Leuchtkraft, seine dynamische und rhythmische Präzision wetteiferte mit jener des Orchesters, das mit vorzüglichsten Kräften, zum Teil vom hiesigen Konservatorium, besetzt war und an Professor Zaniboni einen hervorragenden Konzertmeister hatte.” ["Alla pienezza sonora del coro, che ha cantato con grande sicurezza e con la massima precisione, la freschezza delle voci dei soprani ha conferito splendore e luminosità; la sua precisione dinamica e ritmica gareggiava con quella dell'orchestra, formata da eccellenti elementi, alcuni provenienti dal conservatorio locale, e dal maestro Zaniboni, eccellente spalla.“] Così il critico “L. F.” dalle colonne del quotidiano Dolomiten del 6 novembre 1956.

Statistiche
Per concludere una curiosità statistica. Il Requiem è una delle partiture mozartiane più eseguite a Bolzano e in Alto Adige e una delle sue più recenti riproposizioni ebbe luogo il 19 maggio 2004 nel Duomo di Bolzano diretta da Ola Rudner in memoriam di Andrea Mascagni (S. Miniato, Pisa 1917 – Trento 2004), padre fondatore dell’orchestra Haydn.
Giuliano Tonini

didascalia immagine:

W. A. Mozart, Requiem frontespizio della prima edizione a stampa (Leipzig, Breitkopf & Härtel, 1800)

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